Storia architettonica di Blakstad: La tradizionale finca ibicena






La tradizionale "Casa Ibicenca" è essenzialmente conforme a un’ampia stanza [porxo] che presenta un ingresso su una parete lunga e una successione di stanze che si aprono sulle altre tre pareti. Il porxo era utilizzato come soggiorno e luogo di lavoro. Le poltroncine erano allineate contro le pareti e su un lato c’era un tavolo. Se necessario, il tavolo veniva spostato al centro della stanza e le sedie venivano sistemate intorno ad esso. Questo ha permesso di adattare la sala a diverse attività.
Le finestre delle antiche case ibizenche erano molto piccole e non contenevano vetro. Non venivano utilizzate principalmente per la luce, ma per l’aria; la luce e il calore provenivano generalmente dalla porta d’ingresso esposta a sud. Qui si potevano vedere le contadine che sgusciavano le mandorle, ricamavano o filavano la lana. Le aziende agricole si differenziano da quelle delle altre isole Baleari, in quanto si tratta generalmente di piccole aziende agricole. Sebbene fossero autosufficienti, le famiglie su di esse facevano affidamento sull’aiuto dei vicini per la raccolta delle olive o per il giorno della matanza.

Queste case sono state costruite e ricostruite fino alla metà del XX secolo, utilizzando il biblico "cubito lungo" [approximately 52.5cm], un’unità di misura introdotta insieme all’architettura dai Fenici. Non ci sono praticamente prove di influenze ellenistiche, romane o islamiche di alcuna importanza negli elementi di base del design di una casa rurale ibicena.






L’invasione culturale dell’isola ha trasformato l’economia basata sull’agricoltura in quella del turismo, rendendo quasi impossibile la continuità con il passato. In sostanza, ha reso molte tradizioni oggi irrilevanti".

Nel 1956 Rolf Blakstad arrivò a Ibiza dal Canada e rimase così colpito dalla città che trovò al suo arrivo al porto che da allora non lasciò quasi più l’isola. Le casette di Dalt Vila, la gente per strada, la vicinanza dei modi… Come ha detto lui stesso:






"Tutta la città, anche le strade, aveva l’aria informale di un salotto condiviso da tutti. Non ci sentivamo stranieri".

Una volta stabilitosi a Ibiza come residenza permanente, Blakstad iniziò a studiare le case rurali e le tecniche di costruzione tradizionali, sviluppando un profondo rispetto e una grande passione per la cultura ibizenca e il suo ambiente naturale. È a Ibiza che inizia il suo lavoro nel campo dell’architettura, restaurando case rurali e, ultimamente, costruendone di nuove ispirate alla millenaria "casa payesa" (casa rurale tradizionale ibizenca). Ben presto i suoi figli sono entrati a far parte dei suoi progetti e oggi sono loro a gestire lo studio di architettura di Ibiza.


Ibiza, novembre 2017



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